Qualcuno ha scritto:
“Grande successo della mobilitazione contro il carbone in tutti i presidi. E’ solo l’inizio. Dopo il nucleare riusciremo a fermare anche il carbone per realizzare la rivoluzione energetica: risparmio, efficienza, rinnovabili.”
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Senza il 13% di carbone quello che succedera’ e’ che si cerchera’ di importare ancora di piu’… indovinate da chi e fatto come?
Non puo’ essere altrimenti, perche’ il carbone, in Italia come altrove, e’ la fonte meno cara di tutte (dopo il nucleare, dove ce l’hanno) per la produzione baseload, e quindi i produttori di energia elettrica NON possono pensare di passare al gas (per esempio) che costa molto di piu’. E se saranno costretti a farlo, faranno ricadere tutti i costi sugli italiani, quello e’ sicuro.
Quanto al commento di Cianciullo sulla potenza totale installata, forse dovrebbe informarsi un po’ meglio, e troverebbe che molta della potenza in surplus e’ costituita da centrali piccole, che funzionano a olio combustibile o altri combustibili inquinanti come, se non piu’ del carbone, che funzionano spesso in deroga alle leggi sulle emissioni per il semplice fatto che sono accese solo poche centinaia di ore all’anno, e le leggi non si applicano sotto ad una certa soglia di ore. Anche cosi’ rimangono marginalmente buone come investimento, perche’ funzionano in quelle ore dell’anno in cui la domanda e’ al picco, ed i prezzi salgono di molto.
Roberto