Foskolo, veramente i resoconti che ho letto non erano così entusiastici: la “prova” ha avuto gli stessi difetti delle altre (nessun controllo sull’apparato da parte di altri che Rossi, vaghezza nelle misure di produzione energetica, risultati discutibili) solo che invece di un dispositivo ce n’erano trenta in parallelo, tutto qua.
E’ vero che l’apparato, dopo una lunga fase di riscaldamento elettrico, ha prodotto vapore per 5 ore “da solo”, ma durante questa fase Rossi dava periodici impulsi elettrici per riavviare , dice lui, la reazione nucleare.
A me pare tutto ciò ricorda tanto una teiera, che viene periodicamente riscaldata per mantenere l’ebollizione…
E la potenza finale è stata calcolata in 500 kW, qualcuno dice 350, non 1 MW come annunciato.
Infine del mitico cliente, un cui misterioso rappresentante era presente alla prova, si sa solo quello che ha detto Rossi. Sarebbe molto strano se veramente un’azienda fosse pronta a sborsare milioni, solo dopo una prova organizzata in modo così discutibile. Per esempio, chi ci dice che sotto il dispositivo non sia nascosto un cavo elettrico? Nessuno ha potuto avvicinarsi e verificare nulla….
Già Rossi ci aveva detto che i greci erano pronti a finanziarlo, poi la Nasa. In entrambi i casi i due si sono ritirati, forse dopo prove private che, evidentemente, non li hanno entusiasmati…
Io continuo a dire che c’erano modi semplicissimi per verificare la realtà di quanto Rossi afferma sull’Ecat, come fare una prova senza idrogeno (cioè senza la supposta fusione nucleare) e una con idrogeno, oppure attaccare un generatore elettrico all’uscita del vapore e vedere se l’elettricità prodotta può mantenere in funzione il dispositivo.
Il fatto che non si sono mai fatte prove così definitive, e invece si insiste su altre complicate da valutare e che, alla fine, non dimostrano nulla, dà da pensare.